Roma, 07 maggio. Esiste una grande platea di lavoratori che il comminato disposto dalla pandemia e i decreti finora emanati lascia senza alcun tipo di protezione economica e prospettiva di lavoro. “Un palese caso di ingiustizia sociale” denuncia Roberto Di Maulo segretario generale Fismic Confsal.
Si tratta di tantissimi tirocinanti presso le aziende pubbliche e private di tutti i settori, dei contrattisti a termine a cui è scaduto il contratto e a coloro che in somministrazione non in staff leasing prestavano servizio presso le aziende utilizzatrici.
“Chiediamo che vengano inseriti nel decreto di prossima promulgazione due punti. La sospensione, almeno in questa fase emergenziale, degli effetti del Decreto Dignità, che impedisce il prolungamento del rapporto di lavoro e l’accesso almeno al reddito di emergenza a tutti i tirocinanti, contrattisti a termine e lavoratori interinali” è quanto contenuto nelle lettere inviate oggi dalla Fismic Confsal al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al ministro del Lavoro Nunzia Catalfo e al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.
Centinaia di migliaia di giovani lavoratori, ogni mese si trovano in questa spiacevole condizione (stime di centri studi accreditati calcolano in almeno 150.000 al mese coloro che perdono il lavoro). “Non essendo tecnicamente licenziati – spiega Di Maulo – questi giovani non possono accedere alla Naspi e alla Dis-coll e avendo avuto un reddito nel periodo precedente non possono neanche usufruire delle numerose indennità, quali reddito di cittadinanza ed emergenza che potrebbero alleviare le loro sofferenze in questo periodo drammatico. Senza considerare il danno che ha il sistema Paese che sta perdendo risorse già formate”.
“La Fismic Confsal farà tutto il possibile affinché le richieste per questi lavoratori siano accolte. Non possiamo far sì che intere platee di lavoratori siano lasciate indietro” conclude Di Maulo.