Roma, 24 febbraio. Carlos Tavares AD Stellantis, nell’incontro che ha avuto a Torino con i delegati RSA, ha posto un problema reale e ineludibile che un sindacato responsabile non può scansare con dichiarazioni politiche d’annata e buttandola in confusione: “In Italia i salari reali sono più bassi di quelli francesi, ma il costo del lavoro per unità di prodotto è molto più alto”.
“Di fronte a questa assoluta verità il sindacato non può rifugiarsi con la testa sotto la sabbia, come fanno quelli della Fiom, ma deve porsi responsabilmente il problema e analizzare le possibili chiavi di volta e aprire un confronto serio con l’azienda prima che questa elabori il proprio piano industriale. – dichiara Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic Confsal. Noi siamo pronti a cogliere la sfida sul costo del lavoro e rilanciarla”.
“A nostro avviso – spiega Di Maulo – ci sono tre strade per affrontare il problema senza eluderlo in modo colpevole: aumento del grado di utilizzo degli impianti accompagnato a un miglior piano di marketing e commercializzazione marchi Alfa e Maserati; attenzione particolare all’applicazione del motodo Wcm sulla riduzione dei costi; pressione sul governo per riduzione del costo del lavoro.”
I dettagli delle tre proposte Fismic Confsal:
1. Aumentare il grado di utilizzo degli impianti. Questo pone un serio problema di commercializzazione dei prodotti soprattutto Alfa e Maserati che hanno gli standard qualitativi più alti della concorrenza, hanno costi sul mercato inferiori a quelli di Mercedes, Volvo, etc. ma non riescono a sfondare sul mercato. Occorre che il piano Stellantis tenga conto di questi fattori e pensi con urgenza a un piano di commercializzazione e di marketing che dia la giusta immagine sul mercato delle vetture di alta gamma ai nostri brand prestigiosi che tutto il mondo ci invidia.
2. Continuare nella corretta applicazione del metodo WCM con particolare attenzione alla riduzione dei costi e alla crescita della qualità dei prodotti, coinvolgendo tutti la catena della fornitura in una politica di miglioramento continuo che premi la crescita e penalizzi gli sprechi e le inefficienze; in questo è decisivo il ruolo dei tecnici, dei quadri e dei lavoratori che va valorizzato accrescendo le competenze e dando ancora più forza ai contenuti del Contratto Collettivo Specifico di Lavoro;
3. Sindacato ed azienda devono insieme porre al Governo Draghi la questione delle tasse sul lavoro come elemento centrale da cui può partire la rinascita post pandemia del Paese. Il livello di tassazione in Italia supera di 28 punti la media europea e di oltre 40 punti quella della Francia. Questo significa che un ogni 100 euro di salario netto in Italia il costo per Azienda e Lavoratore è di 207 euro, mentre nella media europea è di 179 euro e in Francia di 160 euro. Questa situazione assurda non solo grava in maniera insopportabile sulle condizioni di vita dei lavoratori, ma impedisce, di fatto, che investitori esteri vengano nel nostro Paese e ci penalizza oltremodo nella competizione globale. Un’azienda come Stellantis, che ha i propri stabilimenti in tutto il mondo, inevitabilmente deve tenere conto di questi dati e allora occorre che il governo Draghi affronti al più presto la situazione.