Roma, 29 luglio. Oggi si è svolto l’incontro presso il Mise del tavolo di confronto per il settore Automotive. Il tavolo è stato presieduto dal ministro Giorgetti e dal viceministro Pichetto Fratin, presente il segretario nazionale della Fismic Confsal Sara Rinaudo in rappresentanza della confederazione Confsal e della Fismic Confsal.
Il tavolo Automotive di oggi è stato dedicato alla partita della transizione industriale dei produttori automotive. Il ministro ha illustrato una serie di azioni ordinarie che il governo sta mettendo in atto, tenendo conto delle indicazioni europee. Secondo il governo, occorre trovare un equilibrio tra gli obiettivi ambientali e le esigenze produttive dell’industria.
“Lo sforzo che l’industria dell’auto sta compiendo avvicinandosi sempre più a un modello virtuoso e di economia circolare è notevole” dichiara Rinaudo, segretario nazionale Fismic Confsal che prosegue “Proprio per questo non possiamo che il settore possa essere danneggiato da indicazioni troppo restrittive e difficilmente raggiungibili in un limite di tempo troppo breve come il 2026 con nuove e stringenti restrizioni nella normativa euro 7 e fine motori endotermici per il 2035. Occorre una pressione del governo italiano
sull’Europa affinché rispetto all’euro 7 gli standard siano audaci ma tecnicamente raggiungibili”.
“Per la data del 2035 gli standard ambientali devono rimanere un fattore di incentivo e non distruttivo per l’industria. Non possono essere messi fortemente a rischio la vita delle aziende e l’occupazione dei lavoratori” prosegue Rinaudo. “La transizione deve essere accompagnata con degli step e non può essere accelerata drasticamente perché rischiamo di danneggiare un intero settore produttivo e il ridimensionamento di diverse aziende. Occorre un piano strategico per il settore automotive che preveda diversi percorsi paralleli: formazione, riqualificazione, investimenti e servono incentivi alla vendita perché altrimenti possono acquistare macchine solo i più abbienti”, conclude. Infine il viceministro ha sottolineato la necessità che tutti i partner sociali collaborino per trovare un percorso comune che sia il più praticabile possibile e che vada verso la giusta direzione