Roma, 09 ottobre. In previsione dell’incontro di lunedì presso il Mise con la direzione Stellantis e il ministro Giorgetti e il viceministro Pichetto, la Fismic Confsal ha riunito il proprio coordinamento nazionale. Dopo lunga e approfondita discussione ha approvato quanto segue:
Il segretario generale Fismic Confsal, Roberto Di Maulo: “Pur considerando la fase di straordinari cambiamenti in atto nel settore automotive, aggravati da costante aumento dei costi delle materie prime e penuria di microprocessori, chidiamo al governo e all’azienda che si faccia al più presto chiarezza sul futuro del settore nel nostro Paese e sul destino dell’occupazione”.
Nel mese di giugno, grazie all’intervento del governo, si è riuscita a dare una prospettiva importante e positiva per i lavoratori dello stabilimento di Melfi e per quelli di Termoli. “Rimangono però incertezze per il presente e il futuro per i quali ci attendiamo che l’incontro inizi a dare un percorso di certezze per i lavoratori. -prosegue Di Maulo – Le nostre richieste al governo sono quelle di azzerare il contatore degli ammortizzatori sociali, come promesso dal ministro Orlando per garantire l’aggancio alla ripresa regolare di forniture e all’arrivo dei nuovi modelli a trazione elettrica; Rifinanziare gli incentivi al mercato per l’acquisto di vetture maggiormente ecologiche; Estendere la distribuzione elettrica (autostradale e centri cittadini). In particolare, va pensata una rete per la distribuzione di idrogeno oggi totalmente assente sul territorio nazionale; Assicurare una continuità di confronto sul piano industriale Stellantis che non penalizzi la rete dell’indotto automobilistico nazionale”.
All’azienda invece “chiediamo si avvii un confronto sul futuro industriale di tutti gli stabilimenti italiani; dare certezze ai lavoratori, oggi disorientati e demotivati, come dimostra la forte richiesta per uscire dall’azienda in modo agevolato avvenuta in questi mesi. Il 2030 è vicino e noi vogliamo sapere in anticipo quale sia la missione produttiva e se sia in grado di garantire lo stesso livello occupazionale esistente oggi” spiega Di Maulo.
Sia chiaro che siamo ben consapevoli della complessità e dell’accelerazione che ha subito il processo di abbandono dei motori termici, nonostante questo noi chiediamo che l’azienda, supportata dal governo, faccia quegli investimenti indispensabili per restare competitiva sul mercato. Sappiamo bene che il domani sarà fatto di cambiamenti epocali, vogliamo affrontarli e contrattare affinché questi non producano una desertificazione occupazionale, ma che offrano un’occupazione stabile, un forte settore automotive in Italia e lavoratori con competenze in grado di dare future alle loro famiglie e contribuire alla ricchezza del Paese” conclude.