LA FISMIC CONFSAL CHIAMA I LAVORATORI METALMECCANICI ALLA MOBILITAZIONE PER UNA DIVERSA POLITICA ECONOMICA

Una serie infinita di morti sul lavoro, Fanelli (Fismic Confsal): “Bisogna agire subito, senza politiche scaricabarile.”
15 Giugno 2023
Roberto Di Maulo (Fismic Confsal): “Ministro Urso, bene i Tavoli di discussione, ma poi servono misure strutturali ed urgenti per il rilancio dell’industria manifatturiera nazionale.”
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LA FISMIC CONFSAL CHIAMA I LAVORATORI METALMECCANICI ALLA MOBILITAZIONE PER UNA DIVERSA POLITICA ECONOMICA
La Fismic Confsal ritiene che la situazione economica e sociale del Paese verte in condizioni precarie verso il ribasso, nonostante venga da due anni di crescita molto forte, ma l’aumento dell’inflazione ne ha rallentato i ritmi e il rialzo dei tassi di interesse si stima possa contribuire a una caduta di 2 punti percentuali nel secondo semestre del 2023, il tutto esacerbato dalla pandemia prima, dall’invasione dell’Ucraina che ha avuto ripercussioni internazionali dopo, e dalle necessarie ma non ben padroneggiate transizioni digitali e ambientali.
La precarietà della situazione è frutto, tuttavia, di anni e anni in cui l’Italia ha visto ridursi la base produttiva e un Governo che non sempre ha attuato riforme in grado di orientare positivamente le transizioni in atto e ha tralasciato sovente le scelte sui temi del lavoro, a cominciare dal settore manifatturiero e dall’industria metalmeccanica.
In particolare il settore Automotive ha necessità di interventi strutturali e politiche attive del lavoro utilizzate in maniera coscienziosa, nel minor tempo possibile, altrimenti si rischiano ripercussioni negative per l’occupazione. Se non verranno messe in campo contromisure di politica industriale espansiva e di sostegno verso i più deboli, si rischia di produrre, a fronte anche di un’eccessiva finanziarizzazione dell’economia, ancora più ingiustizia tra gli strati sociali più abbienti e quelli più deboli e di approfondire la separazione tra Nord e Sud, tra uomini e donne, tra anziani protetti e giovani senza prospettive. E anche gli altri settori dell’industria manifatturiera rischiano di entrare in una fase molto negativa, a partire dalla Siderurgia, a quello degli elettrodomestici, la componentistica, la telefonia, ecc.
Vi è bisogno, come la Fismic Confsal ha ribadito molte volte, di Ridare centralità al valore del lavoro e ai lavoratori.
La transizione ecologica e digitale non è un evento che accadrà nel futuro, ma già in corso qui ed ora, e l’unica maniera per non aggravare la condizione già precaria in cui verte l’economia del Paese e il settore Automotive, è agire con prontezza e accortezza, rendendo partecipi le lavoratrici e i lavoratori, chiaramente tutelandone il potere d’acquisto, in un periodo dove l’inflazione è alle stelle. Bisogna riuscire a fare della transizione ecologica ed elettrica, della digitalizzazione dell’economia un’occasione per il nostro paese invece che una tragedia economica e sociale.
La Fismic Confsal si è resa disponibile al dialogo con le altre OO.SS. e a partecipare alle mobilitazioni unitarie dove necessario, non dimenticando di attuare proposte costruttive e non proteste sterili.
Il Governo deve impegnarsi a rappresentare il settore metalmeccanico anche a livello Europeo e sfruttare tutti gli aiuti possibili, quali il Progetto Gol e i fondi stanziati dal PNRR, per risollevare l’economia italiana e rendere nuovamente il Paese uno dei leader economici del settore, così come l’intera Europa, specialmente in un quadro internazionale dove Cina e USA stanno lottando per divenire leader dei settori delle tecnologie future. Serve una crescita strutturale della nostra economia che contribuisca alla diminuzione del peso che ha il debito pubblico, evitando recessione e austerità.
Per rilanciare l’economia e il lavoro chiediamo che a partire dall’incontro del 19 p.v., il Governo, inizi a dare risposte non più rinviabili coinvolgendo aziende e sindacati in un confronto reale.
Per questi motivi la FISMIC CONFSAL promuove sul territorio tutte le iniziative congiuntamente alle altre OO.SS. e invita i lavoratori ad aderire in massa per chiedere un cambiamento profondo di politica economica in senso espansivo e non recessivo.