Roberto Di Maulo (Fismic Confsal): “Ministro Urso, bene i Tavoli di discussione, ma poi servono misure strutturali ed urgenti per il rilancio dell’industria manifatturiera nazionale.”
Roma, 19 Giugno. Si è svolto oggi l’incontro al MIMIT, voluto dal Ministro Urso, con le OO.SS per il Tavolo Automotive. La Confsal e la Fismic Confsal hanno presenziato all’incontro rappresentante dal vicesegretario generale Confsal e segretario generale Fismic Confsal, Roberto Di Maulo.
“La Confsal da sempre ha apprezzato il metodo del confronto instaurato dall’attuale Governo e, in particolare, il costante confronto proposto dal ministro Urso sulla necessità di dotare il Paese di politiche industriali in grado di farci competere sul mercato. Però, riteniamo che i Tavoli di confronto sono utili se poi producono azioni concrete ed urgenti, come quelle necessarie in questo momento nel Paese.”, dichiara Roberto Di Maulo.
“Occorrono urgentemente misure e risorse per garantire all’industria manifatturiera il necessario grado di competitività, abbandonando anche l’idea di un ritorno, da considerarsi impossibile, all’IRI, soprattutto se questa prende la forma di Invitalia che finora non è stata in grado di risolvere nessuna delle situazioni in cui è stata coinvolta, come dimostra il caso della Siderurgia e di Industria Italiana Autobus.”, continua Di Maulo.
“Stanno venendo al pettine dei nodi entro l’estate che coinvolgono decine di migliaia di lavoratori, che hanno l’incubo della fine degli ammortizzatori sociali attualmente in vigore. Noi riteniamo che la soluzione non possa essere quella della proroga degli ammortizzatori per 12 mesi per le aziende al di sopra dei mille dipendenti, come abbiamo letto dalla stampa, anche perché questo provvedimento lascerebbe fuori decine e decine di migliaia di lavoratori dell’indotto, la cui crisi in realtà è determinata dalle stesse motivazioni del grande impianto. Chiediamo, invece, che il Governo dia veramente un segno di discontinuità rispetto a tutti i Governi che l’hanno preceduto. Ilva, Acciaierie d’Italia, Melfi e centinaia di aziende dell’indotto entro l’estate termineranno la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione o ai contatti di solidarietà; per lo stabilimento di Termoli e per tanti altri questo avverrà entro il 2023. Questo preoccupante scenario è il punto per il quale abbiamo già indetto lo stato di mobilitazione della categoria dei metalmeccanici.”
“Sosteniamo che si debba fare ricorso a due provvedimenti strutturali e urgenti: il primo è il varo e il ripristino di Industry 4.0, che sembra si possa chiamare Industry 5.0, destinando a questa misura, che tanto bene ha fatto alla nostra industria nel recente passato, ingenti risorse previste dal PNRR. La seconda è che sia rafforzato lo strumento del programma GOL, anch’esso finanziato attraverso il PNRR, affinché dia la possibilità ai lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro e a quelli che il posto di lavoro lo stanno perdendo, di accedere a iniziative di formazione per essere riqualificati e trovare spazio che pure esiste nel mercato del lavoro attivo. Inoltre, abbiamo chiesto che si dia finanziamento da subito agli accordi di programma per Termoli, Melfi, Acciaierie d’Italia e per tutte quelle situazioni in cui teoricamente sono state raggiunte intese tra Istituzioni e management industriale, ma ancora non sono stati deliberati i fondi.”, continua il segretario generale Fismic Confsal.
“Parlando dell’Automotive, infine, non vogliamo credere che gli impianti italiani di Stellantis siano diventati una succursale del governo parigino solo perché lo Stato italiano non possiede azioni del grande gruppo automobilistico. Riteniamo che i piani industriali presentati già da due anni da Stellantis siano sufficienti, insieme alle misure descritte sopra, per accrescere la produzione di automobili nel nostro Paese, e quindi riteniamo deviante la narrativa che chiede al Governo italiano di entrare nel capitale sociale Stellantis.”, prosegue Di Maulo.
“La Confsal parteciperà con la propria categoria Fismic Confsal agli scioperi indetti unitariamente dalle altre OO.SS dei prossimi giorni per chiedere una svolta di politica economica del nostro Paese.”, conclude Roberto Di Maulo.