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Tavolo Automotive di domani, Di Maulo: “Bene i tavoli tecnici, ma serve uno sforzo maggiore da parte del Governo”

Roma, 31 gennaio. Si svolgerà domani presso il Mimit, il Tavolo Automotive alla presenza del Ministro Urso, tra le OO.SS, Stellantis, Anfia e le Regioni coinvolte. Il segretario generale Fismic Confsal, Roberto Di Maulo, commenta in vista dell’incontro: “Al termine di un mese passato su dei Tavoli tecnici che hanno svolto una buona ricognizione per acquisire dati che saranno utili al proseguimento del confronto al Tavolo Automotive di domani con il Ministro Urso, si evidenziano alcune problematiche che vanno sciolte con urgenza. È evidente che gli incentivi che ci verranno proposti domani, e che hanno già avuto un largo eco sui media, non sono di per sé sufficienti ad affrontare la transizione digitale ed ecologica nel settore.”
“Per raggiungere il traguardo di un milione di autoveicoli da produrre nel 2023– continua Di Maulo – occorre mantenere nel nostro Paese le produzioni di veicoli mass market e in particolare la 500 e la Panda, in tutte le loro versioni. Non ci risulta alcun interesse di altri produttori di veicoli di installarsi in Italia, oltre Stellantis, Lamborghini e DR. Se qualcuno ha notizie diverse da quelle che possediamo, inizi ad uscire fuori dalle affermazioni generiche, a partire dal Ministro Urso.”
“La transizione sta già colpendo in maniera drammatica l’indotto Automotive, a partire dalla logistica, che a Melfi già rischia di produrre un dramma occupazionale, che coinvolge centinaia di famiglie. Le PMI dell’indotto non possiedono da sole le risorse finanziarie per resistere alla crisi. Se si vuole evitare il disastro annunciato, occorre che il Governo vari degli ammortizzatori sociali straordinari riservati ai lavoratori dell’indotto automobilistico, in grado di andare oltre i limiti temporali oggi esistenti, e che faccia uno sforzo straordinario di formazione professionale per non perdere quello che oggi è un patrimonio industriale fondamentale per il Paese che coinvolge decine di migliaia di famiglie.”, conclude Di Maulo.