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 La Fismic Confsal chiede un incontro a Palazzo Chigi

Come Fismic Confsal, abbiamo richiesto un incontro a palazzo Chigi, sulla scia e congiuntamente a quello fatto da FIM, FIOM E UILM. Lo stiamo facendo perché necessario, ma senza credere a poteri taumaturgici della Presidenza del Consiglio, specie dopo la tormentatissima vicenda ILVA, e consapevoli dell’andamento, lento ma positivo, dei tavoli di confronto sull’Automotive che si stanno svolgendo al MIMIT con la nostra partecipazione attiva.

Il tavolo di confronto col ministro Urso ha già prodotto un impianto migliorativo degli incentivi Ecobonus 2024. Il vero problema, tuttavia, risiede nel fatto che questo provvedimento non sarà operativo fino ad almeno il mese di marzo, o forse aprile, facendo perdere totalmente ogni abbrivio alla produzione di auto elettriche nel nostro Paese. Infatti, il provvedimento di Cassa Integrazione comunicato nei giorni scorsi a Mirafiori, è responsabilità della burocrazia ministeriale, che annuncia provvedimenti ma ne ritarda l’attuazione e, dato che sono terminati gli incentivi dell’anno scorso, è responsabilità esclusiva delle lungaggini burocratiche dello Stato il congelamento delle richieste del mercato che blocca ogni possibilità di sviluppare politiche industriali e nuova occupazione.

Alla politica chiediamo senso di responsabilità e fatti concreti; ai lavoratori non interessano baruffe tra partiti e gruppi editoriali che appesantiscono soltanto il clima e rischiano di peggiorare ulteriormente le condizioni dei lavoratori italiani.

All’azienda STELLANTIS, come Fismic Confsal chiediamo di dare corso al programma di investimenti e al piano industriale DARE FORWARD 2030 anticipandone i tempi, dando certezze sulle produzioni future a tutti gli stabilimenti. L’Azienda deve confermare che per lo stabilimento di Pomigliano esiste un erede della Panda, che proietti l’occupazione dello stabilimento campano oltre il 2026, così come per Cassino deve accelerare quanto previsto dal piano di sviluppo e per Melfi deve confermare gli impegni sui 5 nuovi modelli. Per Mirafiori, in particolare, richiediamo che venga portata da subito tutta la produzione della 500, compresi i modelli Hybrid e a propulsione tradizionale, ed inoltre auspichiamo ad un rilancio del marchio Maserati, che oggi è in grave ritardo sul mercato delle auto di lusso. Inoltre, si deve prevedere fin d’ora almeno un modello di utilitaria da produrre a Mirafiori nel futuro. Per SEVEL crediamo che le parole di Tavares siano la conferma che attendevamo della strategicità dello stabilimento abruzzese.

Al Governo, chiediamo di accelerare il confronto in atto al MIMIT, specialmente per quanto riguarda: le infrastrutture che devono permettere la reale mobilità dei veicoli elettrici, la effettiva disponibilità di quanto previsto per la Gigafactory di Termoli, un finanziamento delle azioni di R&D, un forte impegno di rifinanziamento di Industry 4.0 e un sostegno maggiore (previsto dal PNRR) per la transizione digitale.

Infine, al Ministro Calderoli chiediamo che si vari un provvedimento straordinario a favore dei lavoratori dell’indotto automobilistico, che rischiano, per le dimensioni aziendali, di essere i primi a venire colpiti dalla disoccupazione di massa, come dimostra purtroppo, l’indotto di Melfi ed inoltre che si vari un programma straordinario di upskilling e reskilling per i lavoratori di Termoli, che devono essere destinati ad essere occupati nella gigafactory e non alla disoccupazione.

Alla Commissione Europea, chiediamo che vengano definitivamente sciolti i nodi legati all’EURO7 e che si proceda al più presto a definire degli standard tecnologici che creino una barriera all’import di vetture cinesi nel nostro continente.

In generale, chiediamo un maggiore rispetto dei lavoratori del settore automotive, che non devono diventare una merce da utilizzare ai fini del consenso elettorale, come troppo spesso sta emergendo dalla polemica tra la presidenza del Consiglio e il CEO di Stellantis. Non servono minacce poco credibili di sospendere gli incentivi dal 2025, e tantomeno serve replicare in forma altrettanto poco credibile di chiudere Pomigliano e Mirafiori. Serve serietà sia da parte ministri che dalla dirigenza Stellantis. Ci auguriamo che i recenti colloqui tra i massimi esponenti dello Stato e il Presidente di Stellantis, contribuiscano ad abbassare la temperatura delle polemiche sterili e riconducano il confronto ad azioni concrete a favore della sopravvivenza del settore automotive in Italia, che conta 210mila occupati e produce una buona percentuale di PIL nazionale e che contribuisce fortemente all’attivo della bilancia tra export e import.

Segretario generale Fismic Confsal

Roberto Di Maulo