Settore Automotive, la Fismic Confsal: “Basta slogan mendaci e tagli veritieri”

Osservatorio strategico Leonardo
9 Maggio 2024
COM UNITARIO – Industria Italiana Autobus: deve rimanere a partecipazione pubblica. La responsabilità di un rilancio duraturo è del Governo e passa attraverso il confronto con i sindacati
13 Maggio 2024

Settore Automotive, la Fismic Confsal: “Basta slogan mendaci e tagli veritieri”
Roma, 10 maggio. Settore Automotive: il Governo Meloni con il Decreto “Coesione” taglia ulteriormente i fondi; questo è quanto si è appreso in questi giorni. Il Governo Meloni attinge ai soldi destinati all’Automotive, spostando oltre 400milioni costituiti dal tesoretto degli anni scorsi, per finanziare altri progetti. Il tutto mentre ancora sono bloccati gli incentivi annunciati dal Ministro Urso per l’acquisto di autoveicoli elettrici e non ancora resi effettivi in Gazzetta Ufficiale.
Il segretario generale Fismic Confsal, Roberto Di Maulo, commenta in merito:
“Siamo arrivati al punto in cui vengono pronunciate tante parole, utilizzate anche per varie campagne politiche dei partiti concorrenti alle elezioni europee, che però non trovano un fondo di veridicità concreto. La salvaguardia del settore Automotive, messa sulla bocca di molti come slogan, viene invece affossata da continui tagli e ritardi.”
“Non stiamo giocando a risiko, ma parlando della vita e del futuro di molti lavoratori e delle proprie famiglie. Non è concepibile continuare su questa via. Il Governo decide deliberatamente di portare in secondo piano il preoccupante problema dell’industria manifatturiera. Per evitare il declino industriale serve un piano strategico per il settore Automotive, subito. Basta ritardi degli incentivi, perché si sta andando a minare quella leadership del Made in Italy che vorremmo tanto preservare.”
“Quanto previsto dal decreto legge Coesione, è una riduzione intollerabile che costringerebbe il mercato nazionale dell’automobile ad una riduzione certa che si ripercuoterebbe sulla produzione nazionale e sull’occupazione. Vorremmo capire ora dal ministro Urso in che modo vengono rimodulati i fondi e, soprattutto, con quale credibilità il Governo italiano pensa di poter attrarre nuovi investitori, avendo la patente, invece, di colui che sposta gli investimenti da un settore all’altro senza alcun nesso logico, se non la sola necessità di cassa.”, prosegue Di Maulo.
“Chiediamo al Governo di convocare al più presto una riunione che metta insieme Stellantis, Sindacati e stakeholder del settore, affinchè si proceda, una volta per tutte, a delineare il futuro del settore automotive in Italia. I lavoratori non possono più aspettare oltre.”, conclude Di Maulo.