Stellantis: comunicata la cessione di Comau. La Fismic Confsal: “È fondamentale che tutte le parti coinvolte collaborino per assicurare che Comau continui a rappresentare un’eccellenza industriale.”

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22 Luglio 2024

Stellantis: comunicata la cessione di Comau. La Fismic Confsal: “È fondamentale che tutte le parti coinvolte collaborino per assicurare che Comau continui a rappresentare un’eccellenza industriale.”

Roma, 25 luglio. Stellantis ha informato in data odierna le Organizzazioni sindacali di aver firmato un accordo preliminare, la cui operazione si completerà quando arriveranno le necessarie autorizzazioni pubbliche, presumibilmente a fine anno, con la private equity “One Equity Partners” per la cessione del 50,1% di Comau. L’Azienda ha asserito, quindi, di aver l’intenzione di conservare una quota di minoranza almeno per i primi anni.

“Come Fismic Confsal, comprendiamo le motivazioni strategiche che hanno portato alla decisione sulla realtà di Comau, occorre quindi un confronto e monitoraggio perché riteniamo che la cessione a fondi di investimento possa generare preoccupazioni e incertezze future. Siamo fiduciosi che il patrimonio industriale e professionale di Comau possa essere non solo preservato, ma anche valorizzato. È necessario e nostro dover monitorare attentamente questa fase di transizione, per garantire che il presente e il futuro dei circa 750 dipendenti italiani, su un totale di 3.800 nel mondo, siano tutelati.”, dichiara il vicesegretario generale Fismic Confsal, Sara Rinaudo.

“Chiediamo che la questione della cessione di Comau sia trattata con la massima attenzione anche durante il prossimo incontro ministeriale Automotive previsto per il 7 agosto. È fondamentale che tutte le parti coinvolte collaborino per assicurare che Comau continui a rappresentare un’eccellenza industriale e professionale in Italia, nell’interesse dei lavoratori e del nostro Paese. La Fismic Confsal resterà vigile e attiva nel seguire gli sviluppi di questa vicenda, mettendo al centro la salvaguardia dei lavoratori e la valorizzazione del patrimonio industriale italiano.”, conclude Rinaudo.