La FISMIC CONFSAL, insieme ad AQCF-R e UGLM-UGL, chiede un intervento immediato del Governo
Roma, 22 novembre 2024. Le segreterie generali delle organizzazioni sindacali AQCF-R, FISMIC CONFSAL e UGLM-UGL, di fronte al perdurare della grave crisi che sta colpendo il settore automotive in Italia, hanno reiterato con urgenza la richiesta di un incontro con la Presidenza del Consiglio dei ministri e il Sottosegretario Alfredo Mantovano.
Il segretario generale Fismic Confsal, Roberto Di Maulo, commenta l’invio della richiesta: “Come sindacati riteniamo che la situazione, già critica per l’industria europea, si è ulteriormente aggravata nel nostro Paese a causa del taglio di 4,6 miliardi di euro al Fondo Automotive, decisione che ha privato il comparto delle risorse necessarie per affrontare le sfide della transizione ecologica e sostenere la competitività internazionale.”
“Le sfide del settore, tra cui il rispetto degli stringenti obiettivi del Green Deal e il superamento dei limiti previsti per gli ammortizzatori sociali, si sommano alla lentezza del confronto istituzionale presso il MIMIT, rendendo necessario un intervento immediato e risolutivo. Non bastano più gli incontri al MIMIT, abbiamo necessità di portare la discussione su un nuovo piano che faciliti la celerità delle istanze.”, continuano Di Maulo.
“Senza una strategia condivisa per accompagnare la transizione verso la mobilità elettrica, migliaia di posti di lavoro sono a rischio, soprattutto nelle PMI dell’indotto e della componentistica. Abbiamo già richiesto un incontro urgente il 3 ottobre, senza ottenere il dovuto riscontro, e, nel caso anche questa nostra richiesta non ottenesse risposta, ci troviamo costretti ad intraprendere nuove iniziative di protesta per sollecitare l’attenzione da parte del Governo.”, prosegue Di Maulo.
“Come Fismic Confsal abbiamo già organizzato, insieme ad AQCF-R e Uglm-Ugl, uno sciopero generale il 18 ottobre scorso per sensibilizzare il Governo e il Paese sulla gravità della situazione, ma le misure finora intraprese non sono sufficienti. Se non otterremo risposte concrete, saremo costretti a intensificare le nostre azioni di protesta per salvaguardare il futuro del settore e dei lavoratori italiani. Vi è la necessità di un incontro immediato, con la partecipazione di tutte le parti coinvolte – aziende, associazioni e sindacati – per definire un piano di intervento in grado di rispondere alle urgenze del comparto.”, conclude Di Maulo.