Crisi Automotive, Di Maulo (FISMIC CONFSAL): “Governo italiano ed europeo: basta chiacchiere, servono maggiori risorse.”
Roma, 4 dicembre. “Mentre imperversa la crisi del settore Automotive che rischia di incidere negativamente sulla produzione della ricchezza nel nostro continente e lasciare sul campo decine di migliaia di posti di lavoro, la quale è dovuta alla transizione ecologica pensata a tappe troppo accelerate dalla politica europea e nazionale, senza risparmiare alcun Paese europeo a partire dalla Germania, il Governo parla con troppe voci tra loro discordanti e non individua nessuna ricetta utile all’industria italiana dell’Automotive e, per giunta, continua a distinguersi per proclami populistici, rispolverando slogan vecchi di decenni sulla privatizzazione dei profitti e socializzazione delle perdite, dimenticandosi che FIAT non esiste più da almeno due decenni.” – così commenta il segretario generale Roberto Di Maulo, le notizie di questi giorni e gli annunci politici sul settore Automotive.
“Oltre che per le chiacchiere, troppe, il Governo si è distinto anche per il taglio di 4,6 miliardi di euro dal Fondo Pluriennale Automotive, risorse che sarebbero utilissime per fronteggiare la tempesta perfetta che si è abbattuta sul settore.” – continua Di Maulo – “A nostro avviso, anche le risorse preannunciate nell’ultimo incontro dal ministro Urso (240 milioni per il 2025, forse raddoppiabili), e confermate dalle indiscrezioni stampa di queste ore, sono insufficienti e ridicole se confrontate con quanto i colossi cinesi e americani investono quotidianamente sull’industria nazionale.”
“Come Fismic Confsal riteniamo che sia necessario che l’Europa tolga l’iniquo sistema delle multe ai produttori per il 2025 e che nella discussione, in quella sede, venga definito un percorso per aiutare l’industria europea dell’auto anche varando un piano straordinario di finanziamenti alle imprese e di incentivi al mercato dell’ibrido e dell’elettrico.”, prosegue il segretario generale Fismic Confsal.
Per quanto riguarda il nostro Paese nell’incontro del 17 porteremo le seguenti rivendicazioni:
“Senza queste misure, il piano industriale di Stellantis non potrà essere attuato, in quanto il mercato europeo dell’elettrico e dell’ibrido sta scendendo a causa dei costi troppo alti per la produzione di queste vetture e delle incertezze della politica. Con queste posizioni chiarissime parteciperemo all’incontro del prossimo 17 dicembre con il ministro Urso, mentre a nostro avviso si rende sempre più urgente un incontro generale con la presidenza del consiglio dei ministri per reperire quelle risorse finanziarie per il 2025 che sono indispensabili per affrontare la crisi.”, continua Di Maulo.
“In assenza di risposte chiare ed esaustive sui punti sollevati continueremo la mobilitazione dei lavoratori del settore, già scesi nelle piazze ad ottobre, e se necessario punteremo ad una mobilitazione generale a Bruxelles, sotto la sede della Commissione Europea.”, conclude.