Gravi dubbi sul Board di STM: Urgente intervento del Governo per salvaguardare il futuro dell’azienda e dei lavoratori
A seguito di gravi e preoccupanti notizie emerse recentemente dalla stampa riguardanti STM, il Coordinamento Nazionale delle RSU di Fismic Confsal chiede con decisione l’immediata convocazione di un tavolo istituzionale da parte del Governo, che detiene il 13% della proprietà di STM.
“Le informazioni divulgate, se confermate, rischierebbero di compromettere la credibilità dell’attuale Board e di gettare un’ombra incerta sul futuro di una delle aziende più strategiche del nostro Paese. – dichiara Saro Pappalardo, coordinatore nazionale Fismic Confsal di Stm – Negli ultimi giorni, dopo la comunicazione ufficiale del Board in merito ai dati previsionali per il primo trimestre 2025, che mostrano un calo del 24,4% rispetto allo stesso periodo del 2024 e una diminuzione del 27,6% rispetto al trimestre precedente, sono emerse sulle principali testate nazionali notizie di presunte “dichiarazioni fuorvianti” da parte del management in riferimento alle previsioni di fatturato per il 2023 e il 2024.”
“Se queste discrepanze dovessero risultare confermate, ci si chiede come il management possa continuare a garantire la propria credibilità, soprattutto alla luce della recente dichiarazione che sposta l’obiettivo del fatturato a 20 miliardi di dollari al 2030. Tale obiettivo, infatti, è accompagnato da un piano industriale poco definito, che prevede una “rimodulazione della base produttiva” e tagli per un ammontare fino a un miliardo di dollari, misure che inevitabilmente avranno un impatto diretto sui lavoratori.”, continua Pappalardo.
“Noi di Fismic Confsal non possiamo rimanere in silenzio di fronte a queste incertezze. La tutela dei lavoratori e la salvaguardia del futuro di STM sono questioni di fondamentale importanza per il Paese. Per questo motivo, rivolgiamo un appello urgente ai Ministri Urso e Giorgetti affinché intervengano e convocano al più presto un incontro istituzionale, in modo da chiarire la situazione e mettere in atto le misure necessarie a proteggere il tessuto produttivo e occupazionale.”, prosegue il coordinatore nazionale Fismic.
“Nel frattempo, fino a quando non verrà confermata la convocazione richiesta, proclamiamo lo stato di agitazione nei due stabilimenti di STM di Agrate e Catania. In una prossima riunione di coordinamento nazionale, chiederemo alle altre organizzazioni sindacali di estendere l’azione a tutti gli altri siti italiani, affinché insieme possiamo difendere il nostro diritto al lavoro e il futuro di questa azienda strategica.”, conclude Saro Pappalardo.
Catania, 08 febbraio 2025