COMUNICATO STAMPA
Le Segreterie Territoriali di Fim-Fiom-Uilm-Fismic-Ugl nella giornata di lunedì 10 febbraio 2025 hanno scritto ai parlamentari umbri e quelli europei eletti nella circoscrizione centrale e per conoscenza alla Presidente della Regione Umbria e al Sindaco di Terni, per una valutazione del dossier Acciai Speciali Terni non avendo novità in merito alle due deadline individuate dal Ministro Adolfo Urso nell’ultima riunione al MIMIT del 30 dicembre 2024.
Nella giornata odierna, invece, abbiamo chiesto a S.E. Il Prefetto di Terni di convocare una riunione per la pianificazione di interventi in materia di salute, ambiente e sicurezza nell’ambito della Acciai Speciali Terni, considerato che esiste un protocollo siglato il 1° febbraio 2008, 8 aprile 2010, 9 aprile 2014 e 22 novembre 2018 ed ancora in essere. La richiesta è stata fatta dopo aver ascoltato le diverse dichiarazioni su tavoli di incontro ufficiali e a mezzo stampa in merito all’impatto ambientale di Acciai Speciali Terni, con presunti sforamenti degli indici di inquinamento e/o del raggiungimento del limite. In ragione invece della revisione al ribasso delle direttive comunitarie che tra l’altro imporranno investimenti per attualizzare i limiti, con l’azienda abbiamo sviluppato diversi confronti dove ci è stato assicurato che, come sempre fatto, le emissioni saranno adeguate alle nuove norme nel modo e nel tempo giusto. Nel tavolo richiesto a S.E. il
Prefetto di Terni avremmo modo di approfondire dal punto di vista tecnico la questione.
Come più volte richiesto in questa fase particolare serve senso di responsabilità e soprattutto serve fare chiarezza intorno alle vicende di Acciai Speciali Terni. Le questioni ambientali e di salute non possono mai essere subordinate all’accordo di programma e agli investimenti. Il Sindaco di Terni è autorità sanitaria e ha l’obbligo di intervenire immediatamente se ci sono sforamenti dei livelli di inquinamento. A noi per primi interessa la salute e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici e anche dei cittadini. Da sempre come organizzazioni sindacali nella nostra pratica sindacale affrontiamo le tematiche dell’ambiente e della sicurezza, esempio emblematico la combinazione dei forni negli anni ’80 con accordi precedenti e successivi che hanno permesso alla città di Terni un equilibrio che non ha mai scambiato ne salario o lavoro con l’ambiente. Proprio per questo chiediamo chiarezza e non consentiremo che le questioni ambientali possano essere utilizzate per una mera battaglia politica, indipendentemente dalle posizioni che vengono espresse e che comunque non sono legate tra loro. Certi temi vanno affrontati con serietà e rigore tanto più che i livelli di inquinamento sono sottoposti a controlli certificati dalle istituzioni preposte. Spettacolarizzazione e informazione social, oltre a prefigurare possibili lesioni della privacy non aiutano a fare chiarezza.
Per quello che ci riguarda ribadiamo che gli investimenti annunciati ormai tre anni fa servono anche per affrontare una decisa decarbonizzazione del sito, ad una ambientalizzazione a partire dal “progetto scorie” e quello del landfill mining che insieme al mantenimento degli asset e dei livelli occupazionali prefigurano un aumento della produzione sia nell’area a caldo che nell’area a freddo. Cosa questa confermata direttamente dalla proprietà nella riunione a Cremona del 10 dicembre 2024. Dal nostro punto di vista questo è il cuore del piano industriale e non possiamo pensare che possa esse messo in discussione per nessun motivo sia da eventi endogeni che esogeni. Per quanto ci riguarda, quindi, continueremo a chiedere la discussione del piano industriale per giungere ad un accordo che espliciti e salvaguardi il valore strategico che rappresenta AST in termini territoriale, regionale e nazionale.
Per quanto riguarda, Invece, l’accordo di programma ricordiamo che lo ha chiesto da subito il Cavalier Arvedi subordinandolo al piano industriale con Governo, Regione Umbria e Comune di Terni che hanno sostenuto il percorso con trionfalismo ed entusiasmo anche se non prevedeva la presenza dei rappresentati dei lavoratori. Così come la questione del caro energia è sempre stata attenzionata dal Governo che si è reso disponibile a lavorare per trovare le soluzioni, fino a quando l’azienda ci ha comunicato di avere una proposta con solide basi giuridiche, oggetto in discussione entro il 20 gennaio 2025 e di cui però non conosciamo gli esiti.
Il tema energetico è centrale, determinante e di prospettiva, in quanto la competitività passa oggi come ieri su questo nodo che ha caratterizzato tutti gli accordi ministeriali con le Organizzazioni Sindacali dal 2004 in avanti. L’energia resta per questo centrale anche oggi per l’industria attuale e quella futura. Non è un caso che la questione dei costi energetici è tra quelli che hanno portato Fim Fiom e Uilm in piazza a Bruxelles e poi al Parlamento Europeo. La sfida globale a cui si deve riferire anche AST non si può fermare all’interno di ogni singolo paese, perché questo genera differenze, che di fatto, indeboliscono tutti nella sfida con i paesi Asiatici.
L’impressione è che ancora una volta le istituzioni e la politica in generale segni il passo con i problemi dei lavoratori e dei cittadini. Avremmo bisogno, invece, di una buona politica di supporto al mondo del lavoro e volta a risolvere i problemi, come abbiamo la necessità di sviluppare tavoli di confronto che possano essere partecipativi e di condivisione e che portino ad accordi con al centro il lavoro di qualità, per la difesa dei lavoratori, dei cittadini e dell’intero territorio. Ci si può anche trovare in contrapposizione, ma nel rispetto dei ruoli, ridurre tutto ad un clima di campagna
elettorale permanente non serve a nessuno. La storia di questi 140 anni di relazioni industriali lo dimostra, il contributo dei lavoratori è stato sempre determinante per la risoluzione delle vertenze, questa volta purtroppo, si è partiti con una modalità che non ci è piaciuta fin dall’inizio, ecco perché sin da subito abbiamo reclamato un patto di territorio, che ad oggi è ancora nella disponibilità delle istituzioni locali.
La chiarezza che oggi manca -anche per il fatto di non aver partecipato ai tavoli per la definizione dei temi dell’accordo di programma- sarà nostra cura ricostruirla con i lavoratori attraverso un ciclo di assemblee da fare nelle prossime settimane, anche per decidere insieme le mobilitazioni da intraprendere a partire dalle modalità delle 8 ore di sciopero già proclamate per marzo. Per lo stesso motivo convochiamo una conferenza stampa per lunedì 17 febbraio 2025 alle ore 15.30 presso la sala riunioni della CGIL di Terni in Vico San Procolo, 8.
Terni, 12 febbraio 2025
Le Segreterie Territoriali di Fim-Fiom-Uilm-Fismic-Ugl