Basta omicidi sul lavoro!

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Più controlli e verifiche. Lo chiedono Di Maulo (Fismic) e Angelo. R. Margiotta (Confsal)

Roma, 17 gennaio. La drammatica morte di 3 operai sul lavoro avvenuta ieri in una acciaieria a Milano ripropone, in tutta evidenza, l’urgenza drammatica delle condizioni di lavoro e dell’assenza delle più elementari misure di sicurezza esistenti oggi nei luoghi di lavoro del nostro Paese.

 

Questo non è più tollerabile. Diventa stridente il contrasto tra i programmi delle forze politiche, verso le elezioni, tese a lanciare mirabolanti promesse sulle condizioni di vita e di lavoro di milioni di persone.

 

La ripresa economica non può e non deve essere pagata da un peggioramento delle condizioni di lavoro e dalla non considerazione delle misure pur esistenti sulla sicurezza sul lavoro.

 

Piangiamo la morte di questi 3 lavoratori, così come ci è toccato fare per gli oltre 1000 uccisi sul lavoro nel 2017.

 

“Le leggi sulla sicurezza sul lavoro esistono, ma è troppo facile l’elusione e l’evasione da esse. Occorre che lo Stato investa maggiori risorse nelle misure di controllo e di verifica, dotando di maggiori strumenti la magistratura inquirente, le forze di polizia, gli ispettori del lavoro e investendo in cultura sul lavoro, facendo inoltre pulizia dei troppi enti di formazione falsi che rilasciano certificati senza nessun controllo e senza che cresca la cultura della sicurezza sul lavoro nel Paese” hanno dichiarato il segretario generale della Fismic-Confsal, Roberto Di Maulo, e il segretario generale della confederazione Confsal, Angelo Raffaele Margiotta.

IL SEGRETARIO GENERALE CONFSAL E
IL SEGRETARIO GENERALE FISMIC CONFSAL