La Fismic contesta l’Accordo Confindustria CGIL CISL UIL

Scadenze fiscali prorogate al 9 marzo
2 Marzo 2018
RSU Denso: gli Autonomi battono i Confederali
3 Marzo 2018

Roma, 02 marzo 2018. Nel pieno della crisi di rappresentanza che li colpisce, Confidustria Cgil Cisl Uil si propogono di riordinare le relazioni industriali del nostro Paese con un accordo, raggiunto a ridosso delle elezioni.

Il tentativo di delimitare il perimetro e gli ambiti di applicazone dei contrati di categoria, accanto alla condivisibile necessità di riordino,   lascia trapelare anche l’obiettivo di” ricondurre all’ovile” di Confindustria tutte quelle realtà aziendale che, a partire da FCA, hanno sottoscritto contratti nazionali aziendali.

Non sarebbe invece il caso di indicare come parte del modello contrattuale anche la soluzione dei contratti aziendali, liberamente scelti da impresa e lavoratori, in alternativa al modello tradizionale Ccnl-Contrattazione integrativa?

Il grande interesse suscitato per il recente accordo sugli orari in Germania dovrebbe spingere ad adottare anche il modello contrattuale tedesco.

Se è indiscutibile l’opportunità di certificare e validare ilnumero degli iscritti, andrebbero definite in termini chiari e validi per tutti le modalità di voto dei lavoratori sia per il Ccnl che gli integrativi.

Per tutte le considerazioni giuridico-costituzionali che sono note, questo accordo non può, anche se recepito da una Legge del Parlamento,  avere efficacia erga omnes senza il rispetto ( o la modifica) dell’articolo 39.

Infine è singolare che Confindustria e Sindacato “prenotino” al futuo Parlamento un aumento delle Tariffe INAIL “in considerazione delle condizioni-economico finanziate dell’Ente”.

Inaugurare la nuova  legislatura con un aumento del costo del lavoro, che naturalmente verrebbe presentato con disinvoltura come un miglioramento della sicurezza sui luoghi di lavoro è, soprattutto, nel metodo assai discutibile.

Si muovono in modo più propositivo invece gli altri protagonisti delle relazioni industriali. È di pochi giorni fa la creazione di un’alleanza sociale, che coinvolge sindacato e impresa, lanciata dalla Confsal, la quarta confederazione in Italia per numero di iscritti.

Nei prossimi mesi la Confsal elaborerà una propria proposta per una contrattazione di qualità che tenga al centro la persona e non soltanto il profitto in un sistema di rappresentanza che garantisca a tutti la possibilità di partrcipare ad esse.

La Confsal pensa di proporre alla Consulta Nazionale dei Lavori un modello negoziale di rappresentanza alternativo a quello proposto dalla Confindustria e irrispettoso del dettato costituzionale del quale il legiglatore dovrà tener conto.

 

A cura di Roberto Di Maulo