Il nostro Paese è in una fase di pericolosa stagnazione economica, sociale ed occupazionale; Sono in continua crescita l’utilizzo degli ammortizzatori sociali e la chiusura di aziende;
Sono fermi gli investimenti pubblici e privati con gravi ripercussioni sul manifatturiero e sull’edilizia;
Diminuisce il potere di acquisto dei lavoratori dipendenti e dei pensionati; Non si intravede nessun intervento a sostegno delle famiglie;
Vengono ridotti i finanziamenti per lo Stato Sociale;
Mancano le risorse per il rinnovo dei contratti dei lavoratori del pubblico impiego;
Sono stati tagliati i fondi per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro, quelli per l’alternanza scuola/lavoro;
Sono stati ridotti i finanziamenti alle imprese per Industria 4.0 e per l’innovazione tecnologica.
In generale l’azione di questo governo sta penalizzando l’industria manifatturiera, l’istruzione e la sanità pubblica e non è stato compiuto nessun passo concreto per migliorare la sicurezza dei cittadini.
Il decreto autonominato “dignità” non ha prodotto nessun risultato positivo: continua il ricorso alla precarietà, le prestazioni occasionali, i contratti intermittenti, e a tempo determinato;
Il reddito di cittadinanza non sta dando quella spinta espansiva al PIL (previsto lo 0,1% di crescita quest’anno) e l’assistenza non può sostituire il lavoro, unico mezzo che può dare dignità;
La stessa quota 100 si rivela come una misura transitoria che non migliora la legge Fornero. Inoltre in tema di previdenza il taglio della rivalutazione delle pensioni è l’ennesimo schiaffo al ceto medio e ai lavoratori dipendenti;
La Flat Tax introdotta quest’anno per i lavoratori autonomi è una misura iniqua per i lavoratori dipendenti e per i pensionati. La volontà espressa dal governo nel DEF di estenderla a tutti aumenterebbe il suo odioso carattere iniquo nei confronti dei redditi bassi e del ceto medio;
Sulle infrastrutture il governo è immobile, come dimostrato dalla TAV i cui lavori devono essere sbloccati al più presto;
Sul Mezzogiorno non c’è nessuna idea di sviluppo;
Sul versante finanziario l’incertezza politica rappresenta la vera causa dell’aumento del debito pubblico e dello spread. Entro l’anno ci sarà l’aumento dell’IVA e delle accise sui carburanti che produrranno un’ulteriore contrazione del potere d’acquisto delle retribuzioni.
E’ NECESSARIO UN CAMBIO RADICALE DELLA
POLITICA ECONOMICA DEL GOVERNO
OCCORRE UN PIANO STRAORDINARIO CHE INDIRIZZI LE RISORSE VERSO LO SVILUPPO, PUNTANDO SULL’INDUSTRIA MANIFATTURIERA A PARTIRE DALLA P.M.I.
SI DEVE PUNTARE AL TAGLIO DEL CUNEO FISCALE AL FINE DI RIDARE RESPIRO ALLE BUSTE PAGA DEI LAVORATORI E AD UNA CONSISTENTE RIDUZIONE DEGLI ONERI SOCIALI PER LE IMPRESE;
VA VARATO UN PIANO STRAORDINARIO PER L’OCCUPAZIONE GIOVANILE, PREVEDENDO SGRAVI FISCALI STRUTTURALI E NON TEMPORANEI PER CHI ASSUME;
VANNO SUPERATI I LIMITI TEMPORALI DEL DECRETO “DIGNITA’”;
SI DEVE VARARE UN PIANO REALE E NON PROPAGANDISTICO COME E’ IL COSIDDETTO “SBLOCCA CANTIERI” PER RILANCIARE GLI INVESTIMENTI IN INFRASTRUTTURE A PARTIRE DALLA TAV;
DEVE ESSERE REALIZZATA L’APPLICAZIONE DELL’ART. 46 PARTE I DELLA COSTITUZIONE: LA PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI ALLA GESTIONE DELLE AZIENDE. LA FISMIC CONFSAL PRESENTERA’ UNA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE;
VA DIFESO E MIGLIORATO LO STATO SOCIALE, VARANDO RISORSE PER MIGLIORARE L’ISTRUZIONE E LA SANITA’ PUBBLICA;
VANNO POSTE IN ESSERE AZIONI CONCRETE PER MIGLIORARE L’EFFICIENZA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE VALORIZZANDO I LAVORATORI PUBBLICI.
PER QUESTI MOTIVI I METALMECCANICI ITALIANI SCIOPERANO PER L’INTERA GIORNATA IL PROSSIMO 14 GIUGNO E LA FISMIC CONFSAL, INSIEME AL FALI, ORGANIZZANO DUE MANIFESTAZIONI INTERREGIONALI A TORINO E A MELFI (PZ).
CHIEDIAMO AI LAVORATORI, ALLE LAVORATRICI, AI PENSIONATI E AI DISOCCUPATI DI DARE FORZA A QUESTE INIZIATIVE PER CAMBIARE LA POLITICA ECONOMICA DEL GOVERNO
14 Giugno – Le ragioni dello sciopero Fismic Confsal e Fali
14 Giugno – Sciopero generale metalmeccanici, il manifesto