Avellino, 26 marzo. Dopo anni di chiacchiere e promesse mancate la questione meridionale torna di grande attualità e diventa parte integrante dell’agenda politica del governo Draghi.
La serietà e lo spessore internazionale dell’uomo che ha salvato l’euro riaccende la speranza per l’esercito di disoccupati concentrati nel sud. Cinquantenni espulsi dalla crisi economica, giovani e donne in cerca di lavoro, sono pronti alle nuove sfide che il Covid 19 ha ingigantito e aspettano l’occasione di una nuova crescita economica attraverso investimenti pubblici e privati capaci di generare centinaia di migliaia di posti di lavoro.
“Noi della Fismic Confsal, dichiara il segretario generale Giuseppe Zaolino, ci stiamo interrogando in questi giorni su questi temi e come l’Irpinia deve attrezzarsi per non farsi trovare impreparata e senza progetti”.
Nel confronto con i delegati delle grandi aziende sono emerse delle idee frutto delle esigenze primarie e dei problemi quotidiani. Servono asili nido interaziendali dove poter lasciare in sicurezza i propri piccoli.
In Irpinia il bisogno minimo è di 10 strutture tra Pianodardine, Valle Ufita e la zona del cratere. Nell’avviamento dei disoccupati nei nuovi posti di lavoro bisogna prevedere un Over-50 per ogni cinque giovani, riservando gli sgravi fiscali e contributivi solo per chi investe al sud.
“Per i partiti politici, continua Zaolino, è l’ultima occasione per recuperare la credibilità”.
Basta con le interrogazioni parlamentari inconcludenti. Lavoratori e cittadini hanno imparato a loro spese a leggere nelle ambiguità.
“In attesa di grandi progetti e delle grandi opere, conclude Zaolino, iniziamo a dare risposte ai bisogni primari. Le nostre proposte arrivano direttamente dalla prima linea e dal mondo reale, iniziamo da qui e dimostriamo di aver capito la lezione”.
Fismic Confsal Avellino