🟡 Piani di Ripresa e Resilienza post pandemia: prossimi passi per i sindacati

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Il tema del CESI@Home di oggi!
Aprono il dibattito:
👉Marta Pilati, Policy Analyst presso l’European Policy Center (EPC) e autrice dello studio “National recovery and resilience plans: Empowering the green and digital transitions?”
👉Roberto Di Maulo, Segretario Generale del sindacato italiano Fismic Confsal e Vicepresidente CESI
L’anno scorso, l’UE ha adottato il Corona Recovery and Resilience Facility, quasi 700 miliardi di euro, al fine di fornire agli Stati membri prestiti e sovvenzioni per ricostruire le proprie infrastrutture sociali, economiche e ambientali danneggiate dalla crisi Covid .
Nelle ultime settimane gli Stati membri hanno iniziato a presentare alla Commissione europea le loro proposte di piani nazionali su come vorrebbero spendere le sovvenzioni e i prestiti che possono essere loro attribuiti. La Commissione Europea valuterà la compatibilità delle proposte di piani nazionali con gli obiettivi dell’UE in materia di ambiente (Green Deal), sociale (pilastro europeo dei diritti sociali) e transizione digitale. Successivamente, trasformerà i piani nazionali in proposte di decisioni di attuazione per ciascun Stato membro che il Consiglio dovrebbe adottare dopo la pausa estiva. Successivamente, le prime sovvenzioni e prestiti affluiranno agli Stati membri.
Le proposte dei piani nazionali riflettono un giusto e sostenibile equilibrio tra economia, ambiente e sociale? Quali priorità definiscono il settore dell’occupazione e degli affari sociali? Saranno in grado di contribuire a una ripresa socialmente equa e inclusiva e a riportare nuovi e migliori posti di lavoro? E come possono intervenire i sindacati per garantire che le singole iniziative previste nei piani siano pianificate ed eseguite in stretta consultazione con le parti sociali?