Incontro Stellantis, Fismic: “Confermato giudizio positivo sul piano e impegno concreto del governo per sostegno alla transizione”

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Roma, 10 marzo. Stellantis rassicura sul futuro dei siti italiani, che rimarranno al centro
delle strategie di sviluppo, anche se preoccupa la crisi dei microchip. Questo è il dato
principale emerso oggi, durante l’incontro svolto al Mise, con la presenza al Tavolo del
Governo, della Dirigenza Stellantis e delle OO.SS.
Stellantis ha nuovamente presentato il piano di sviluppo Dare Forward 2030, pianificando
il progetto in tre fasi: investimenti, strategie di software e partnership strategiche per
ecosistema innovativo. I lanci dei nuovi modelli, sostiene l’Azienda, entro il 2030 saranno
almeno 20, aggiungendosi ai 10 del 2021.
Il Tavolo ha sottolineato il problema della scarsità di microchip, che produrrà fasi di
fermate delle produzioni e, su questo tema, noi auspichiamo che si possa rendere la misura
dello Sure strutturale per sostegno alle transizioni, come anche sostenuto dal ministro
Orlando.
L’Italia, territorio fortemente in sofferenza a causa dell’assenza di incentivi sul mercato,
trova in Stellantis conferme sul piano produttivo.
Di Maulo (Fismic Confsal): “Oggi, all’incontro presso il Mise, abbiamo espresso un giudizio
complessivamente positivo rispetto al piano “Dare Forward 2030” presentato da Stellantis,
anche se rimane un aspetto sul quale soffermarci nel prossimo periodo, ovvero capire i
reali effetti e la direzione, che auspichiamo sia positiva, dei risparmi, comunicati di 5 mld
entro il 2024, derivati dalle sinergie.”
“Siamo soddisfatti della comunicazione della chiusura dell’accordo Gigafactory per Termoli
e della produzione della Panda fino al 2026, che offre lavoro anche alla Meccanica Mirafiori,
così come accogliamo positivamente la notizia della produzione del motore diesel euro 7
(MOD B 2.2) a Pratola Serra, che dona continuità produttiva anche per Verrone.”, continua
Di Maulo.
“La parte più complicata del piano positivo per il futuro, è l’incertezza, molta, che deriva
dalla guerra. L’Ucraina è un grande fornitore dell’industria automobilistica, nonché grande
produttore di gas neon necessario per la costruzione di microprocessori. L’assenza di
questo fornitore significa che la situazione si complica, non che si facilita. Per questo
abbiamo richiesto al Governo l’apertura di un tavolo sia per il tema degli ammortizzatori
sociali che della transizione energetica.”, prosegue Roberto Di Maulo
“La strutturalità alla SURE, come da iniziativa del Ministro Orlando, per sostenere le
transizioni è assolutamente da sostenere e ha il nostro pieno appoggio. Occorre da parte
del governo un’attenzione particolare sugli incentivi, che speriamo che non finiscano tutti
a monopattini, ma che siano realmente più concreti per il settore Automotive e che vi sia
un’attenzione sui tempi di erogazione degli stessi.”, conclude il segretario generale Fismic
Confsal, Roberto Di Maulo