Tavolo sulla sicurezza all’Ispettorato del lavoro, la richiesta Fismic Confsal di Siracusa

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Tavolo sulla sicurezza all’Ispettorato del lavoro, la richiesta Fismic Confsal di Siracusa

Siracusa, 5 ottobre. Un percorso sulla sicurezza nella zona industriale siracusana che parta da un tavolo all’Ispettorato del lavoro. E’ uno dei punti fermi voluti dalla Fismic Confsal e condivisi nella riunione convocata ieri in Prefettura alla presenza del vice prefetto Alberto Grassia sulla zona industriale siracusana.

“Ringrazio il prefetto Scaduto per la sensibilità ed il vice prefetto Grassia che ha coordinato l’incontro – ha detto il segretario Fismic Confsal di Siracusa, Marco Faranda -. Il susseguirsi di incidenti all’interno del polo petrolchimico siracusano deve porre in discussione il metodo che fino a questo momento è stato portato avanti. In Prefettura ho ribadito che Ispettorato del lavoro, Spresal e Inail sono i soggetti tecnici abilitati più di noi ad entrare nel merito della sicurezza. Da loro deve partire un tavolo che condivida un nuovo percorso che entri nel merito della questione sicurezza. Personalmente ho elogiato l’attività dell’Ispettorato perché in passato lavorando insieme abbiamo raggiunto obiettivi importanti nella prevenzione e nella tutela. Partendo proprio da queste esperienze consolidate – spiega Faranda – i rappresentanti di Ispettorato del lavoro, Spresal e Inail si sono detti favorevoli ad un tavolo che metta in luce le criticità. Parallelamente il vice prefetto ci ha informato di un tavolo in Confindustria al quale saremo invitati anche noi e le altre organizzazioni sindacali come Ugl e Cisal per un confronto continuo con le imprese. Con il coordinamento della Prefettura sono convinto che questo percorso porterà i suoi frutti”.

Il segretario Fismic Confsal di Siracusa, Marco Faranda, è entrato nel merito: “C’è un problema di formazione e di orari di lavoro che per come sono strutturati fanno alzare il potenziale di rischio all’interno della zona industriale. La formazione ad esempio da parte delle aziende dell’indotto spesso viene fatta solo sulla carta. Ma se si utilizzano società esterne, iscritte all’albo regionale, avremo una certificazione. Quando invece viene fatta dal datore di lavoro spesso viene fatta solo sulla carta. Questo potrebbe essere un modo per ovviare ai tanti falsi”.

Faranda ha chiesto di abbandonare i luoghi comuni: “Purtroppo quando il lavoratore entra in fabbrica è l’anello debole: un lavoratore non si può rifiutare di firmare se deve lavorare. Soprattutto quando si tratta di contratti a scadenza. Dobbiamo essere noi sindacato a fare un mea culpa, ma anche gli organi di controllo. Anche se mi rendo conto che spesso loro stessi devono fare fronte ad una carenza di personale che ormai si protrae nel tempo: proprio all’ispettorato del lavoro mancano decine di ispettori per i controlli continui”.

Segreteria territoriale Fismic Confsal di Siracusa