Presidio contro le morti e incidenti sul lavoro davanti all’Alessio Tubi di La Loggia, la Fismic Confsal: “Agire sulla prevenzione e formazione, per non piangere ulteriori morti”
Torino, 18 novembre. I morti e gli incidenti sul lavoro sono una piaga sociale che continua ad essere presente in Italia e in Piemonte, caratterizzata da numeri tristemente ancora elevati: solo nelle ultime settimane sul suolo piemontese i morti sono stati 3, da inizio anno 48 e gli infortuni denunciati oltre 35mila.
La Fismic Confsal, insieme a Fim-Fiom-Uilm, partecipa al presidio organizzato davanti all’azienda Alessio Tubi di La Loggia, ultimo scenario di un omicidio sul lavoro, dove un operaio di 41 anni ha perso la vita travolto da una catasta di tubi metallici staccatisi dal supporto.
“I dati continuano ad essere scoraggianti – dichiara il segretario territoriale Fismic Confsal, Vincenzo Li Gregni -, le morti e gli incidenti sul lavoro continuano ad aumentare, con una menzione tristemente negativa proprio per il Piemonte. Come Fismic Confsal vogliamo rimarcare l’esigenza e la necessità, prima ancora dell’aumento degli ispettori e dell’incremento dei controlli e delle sanzioni, di creare una reale rete di prevenzione e di puntare sulla formazione dei dipendenti e dei datori di lavoro. E’ essenziale non operare solamente una volta avvenuta la morte sul lavoro, ma far sì che queste non accadano proprio; non bisogna solamente correre ai ripari, ma evitarle. Si parla di morti bianche, ma non sono tali, sono veri e propri omicidi sul lavoro. Al contempo la stessa attenzione va riposta verso gli infortuni, molte volte invalidanti per l’intera vita futura del lavoratore.”
“Lavorare sulla prevenzione e formazione significa fornire tutti gli strumenti per far sì che i lavoratori acquisiscano competenze e consapevolezza sui propri diritti, in particolare rispetto alle norme previste dal decreto 81/08. Serve un vero e proprio ammodernamento di tutto il comparto salute e sicurezza e, per questo, la Fismic Confsal insieme alla Confsal, ha elaborato una proposta e lanciato una petizione chiamata “Il decalogo della sicurezza per la prevenzione partecipata”, che verrà presentata al nuovo Governo. Bisogna agire e bisogna farlo subito, affinché nessuna famiglia rimanga senza padri, madri, figli e propri cari, a causa di incidenti mortali sul lavoro, e che nessun lavoratore rimanga ferito e menomato. Agire sulla prevenzione, per non piangere più ulteriori morti, specialmente in un’era dove gli strumenti per evitarle sono esistenti, è la chiave di volta per mettere fine a questo trend negativo, ancora in crescita.”, conclude Li Gregni.